domenica 16 maggio 2010

TEATRO A SCUOLA - di Michela Blasi

LE CRISALIDI DIVENTANO FARFALLE
12 anni di teatro al Liceo Carducci

Dal 1998 conduco al Carducci laboratori teatrali pomeridiani e curricolari che, negli anni, hanno coinvolto tantissimi studenti.

L’obiettivo di un corso di teatro è insegnare agli allievi ad usare i propri strumenti espressivi (voce corpo emotività) per raccontare una storia da condividere con gli altri, perciò a comunicare meglio acquisendo maggiore consapevolezza di sé. Il formatore o regista cerca di trovare la chiave perché ciascuno si trovi a proprio agio e possa dare il proprio contributo al progetto, che è sempre corale. Ogni singolo studente così diventa indispensabile - insostituibile - e si assume la responsabilità di se stesso, del gruppo, del percorso da creare insieme. A differenza del teatro professionale il regista a scuola non fa selezioni (io perlomeno non ne faccio) ma lavora con chiunque lo voglia fare, anche e soprattutto i più timidi, insicuri, impauriti, scettici.
I ragazzi, pur divertendosi, affrontano questa avventura solitamente con molto impegno, perché si trovano a confrontarsi con una sfida “alta”, si sentono parte di un progetto che li riguarda e li valorizza. Filtrano le esperienze attraverso corpo e psiche, hanno la possibilità di ascoltarsi, di capirsi, di elaborare conflitti. Di crescere. Arrivare pronti a un appuntamento, a un esame, anche se difficile, è importante. Curarsi dei dettagli, sentire che si è tutti insieme, ma allo stesso tempo contare su se stessi. Esserci malgrado la paura. Bene, siamo arrivati fino a qui… e siamo quasi 100 persone!

Da due anni anche un gruppo di prof fa teatro e va in scena. E gli studenti ne comprendono il grande sforzo, capiscono quanta voglia abbiano, - questi loro insegnanti in rappresentanza di tutti quelli ancora innamorati del loro lavoro e forse controcorrente - di scendere dalla cattedra per incontrarli più da vicino. Comprendono quanto tengono a loro.

Oggi il teatro a scuola è una realtà consolidata e apprezzata. Gli spettacoli prodotti, da 3 a 5 all’anno grazie anche al gruppo degli ex allievi, sono di buon livello, spaziano da testi classici alla drammaturgia contemporanea, spesso vengono selezionati per festival e manifestazioni nei teatri cittadini e sono visti da centinaia di persone.
Ma se qualcuno mi dice che va meglio a scuola perché il teatro gli fa bene, ecco questa è la soddisfazione più grande.
Condividere con voi la festa finale di un anno così intenso è importante e dà senso all’impegno di tutti: grazie di esserci!

Michela Blasi